Lettera all'assessore Lanzarin
I sindacati uniti chiedono una convocazione urgente del tavolo negoziale

COMUNICATO STAMPA N° 09 DEL 15.09.2025
RIFORMA CURE TERRITORIALI: I SINDACATI CHIEDONO ALLA REGIONE UNA CONVOCAZIONE URGENTE
«SERVE UN CONFRONTO REALE E CONCRETO»
Convocare subito, entro 7 giorni, il tavolo negoziale per definire con chiarezza il ruolo e le attività dei medici di famiglia nella riorganizzazione delle cure territoriali. Questa la richiesta fatta pervenire venerdì scorso, 12 settembre 2025, all’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin dai rappresentanti di tutti i sindacati veneti della Medicina Generale che sottolineano «l’indisponibilità della Regione a proseguire un reale e concreto confronto per definire il nuovo Accordo Integrativo Regionale (AIR)» e denunciano il «sistematico differimento di qualsiasi efficace dibattito persino su elementi pregiudiziali per la riforma dell’assistenza territoriale, nonostante la nostra continua disponibilità e il nostro costante apporto di proposte».
Il confronto tra Regione e sindacati, scattato la scorsa primavera e proseguito per buona parte dell’estate, si è fermato per la pausa agostana e poi non è più ripreso. Una situazione di stallo che preoccupa anche in vista del naturale stop legato alle elezioni regionali in programma in autunno. Un confronto indispensabile, però, secondo i rappresentanti di categoria, affinché l’imminente avvio delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e delle Case della Comunità possa avvenire in serenità e sicurezza per i medici di Medicina Generale.
«Dopo un’iniziale formale disponibilità – spiega la rappresentanza intersindacale – a tutt’oggi la Regione Veneto non ha dato alcun riscontro ai documenti che abbiamo presentato, in particolare al pre-accordo consegnato lo scorso 6 agosto».
Tanti i temi che necessitano di un confronto immediato a partire dalla struttura organizzativa e dagli aspetti gestionali delle AFT, ma anche la quota oraria e il tipo di attività che i medici a ruolo unico si troveranno a svolgere sia nelle AFT sia nelle Case della Comunità. E poi c’è da sciogliere i nodi della protezione dei dati e della rete informatica per collegare le diverse realtà sanitarie del territorio e ospedaliere, anche in vista dell’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), e dei criteri di selezione e di formazione sia dei referenti di AFT, sia del restante personale coinvolto nella riorganizzazione delle cure territoriali.
Un silenzio su temi di vitale importanza per la categoria a cui fanno da contraltare fughe in avanti della Regione su alcuni aspetti organizzativi non concordati con le organizzazioni sindacali, come l’attivazione dell’assistenza diurna nelle Case della Comunità e l’avvio del 116 117, «in evidente incoerenza con gli obiettivi dell’accessibilità all’assistenza nelle AFT e in contrasto con le potenziali finalità, più volte ribadite nei tavoli regionali, di deburocratizzazione».
Serve, dunque, riprendere subito il confronto. «La mancata convocazione urgente del Comitato Consultivo Regionale – concludono i sindacati – non potrà che significare da parte della Regione un palese atteggiamento ostativo e di rifiuto nei confronti della categoria».
I RAPPRESENTANTI DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE DEL VENETO
Giuseppe Palmisano, Segretario Regionale FIMMG Veneto
Stefano Cinquemani, Segretario Regionale SNAMI Veneto
Liliana Lora, Segretario Regionale SMI Veneto
Antonio Fania Segretario Regionale FMT Veneto
Mestre Venezia, 15 Settembre 2025