L'allarme di FIMMG Formazione Veneto

15 ottobre 2024

«Pochi candidati al concorso per la Scuola di Formazione in Medicina Generale»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa inviato ieri, lunedì 14 ottobre 2024, da Giorgio Calabrese, Coordinatore Regionale di FIMMG Formazione Veneto, che lancia un allarme sul futuro della Medicina Generale a partire dallo scarso numero di candidati che lo scorso 9 ottobre ha partecipato a Padova al concorso per entrare nella Scuola di Formazione Specifica per il triennio 2024-2027: In Veneto su 248 posti disponibili, con relative borse di studio, almeno un centinaio sono andati deserti.

«In Veneto - sottolinea preoccupato il dottor Calabrese - il 40% delle borse finanziate è già andato perso. Questi dati, già di per sé allarmanti, diventeranno, ahimè, ancora più tragici. Come osserviamo da anni, infatti, non tutti perfezioneranno in seguito l’iscrizione e, soprattutto, non tutti porteranno in fondo il percorso formativo».

FIMMG Formazione Veneto chiede, dunque, alla politica una rapida inversione di rotta: «Bisogna agire sulla qualità del lavoro che quei medici andranno a svolgere per renderlo realmente attrattivo e gratificante, sia economicamente che, soprattutto, professionalmente».


COMUNICATO STAMPA FIMMG FORMAZIONE VENETO 14.10.2024

Il 09 Ottobre u.s. si è svolto in tutta Italia il concorso per l’ingresso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio 2024/27. Le borse messe a bando a livello nazionale sono state, anche grazie ai finanziamenti del Pnrr, 2.623 di cui 248 destinate alla Regione Veneto. I candidati presenti a Padova per sostenere la prova concorsuale, tuttavia, sono stati circa 100 in meno rispetto ai posti disponibili. In Veneto, quindi, il 40% delle borse finanziate per la formazione dei futuri medici di famiglia sono già andate perse. Questi dati, già di per sé allarmanti, diventeranno ahimè ancora più tragici. Come osserviamo da anni, infatti, non tutti perfezioneranno in seguito l’iscrizione e, soprattutto, non tutti porteranno in fondo il percorso formativo. Il problema ovviamente è endemico e diffuso su tutto il territorio nazionale, con un quadro sicuramente più grave nelle regioni del Nord Italia.


Dieci anni fa la situazione era diametralmente opposta con 50 borse messe a bando per il Veneto su 990 disponibili a livello nazionale. Allora esisteva l’imbuto formativo ed erano tantissimi, invece, i professionisti che, pur volendo fare i medici di medicina generale, non riuscivano ad accedere al percorso di formazione specifica, così come accadeva per qualsiasi altro percorso di formazione specialistica post-laurea.


Ebbene, FIMMG negli anni si è sempre battuta per far adeguare il numero delle borse alle reali necessità di professionisti sul territorio nell’ottica di una programmazione sanitaria oculata e lungimirante. Ahimè la politica è rimasta spesso sorda alle nostre richieste con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti, cittadini e professionisti. I primi con le ovvie difficoltà a trovare risposte adeguate ai sempre più crescenti bisogni di salute, i secondi con un lavoro sempre meno gratificante e attrattivo, gravato da una burocrazia opprimente, oltre che da carichi assistenziali ormai insostenibili.


Del resto le condizioni lavorative dei Medici di Medicina Generale non sono poi così più rosee rispetto a quelle dei Colleghi del pronto soccorso, su cui più spesso tende a focalizzarsi la stampa. I giovani medici che non scappano all’estero sono sempre meno orientati ad intraprendere percorsi professionali come quello della Medicina Generale o della medicina di emergenza-urgenza nel nostro Paese e i dati degli ultimi concorsi sono a dir poco eloquenti in tal senso.


Urge, quindi, invertire la direzione di marcia di questa corsa sempre più veloce verso il baratro. La soluzione non può più essere solo quella di aumentare i posti nel Corso di Formazione Specifica né tantomeno quella di liberalizzare l’accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, trasformando così l’Italia in un “laureificio”, a discapito della qualità formativa dei futuri colleghi.


La strada da percorrere può essere solo una, valida per la Medicina Generale così come per le altre specializzazioni più in sofferenza: agire sulla qualità del lavoro che quei medici andranno a svolgere per renderlo realmente attrattivo e gratificante, sia economicamente che, soprattutto, professionalmente. Per farlo servono investimenti economici importanti e progetti innovativi concordati con i rappresentanti di categoria, oltre ad una chiara volontà politica di impegnarsi in questa direzione.


Padova, 14 ottobre 2024

Dott. Giorgio Calabrese Coordinatore Regionale F.I.M.M.G. Formazione Veneto.

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